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	| Acque reflue, depuratori e AMD |  
	 
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    | Le acque reflue sono acque utilizzate dagli esseri umani in attività domestiche, industriali o agricole, e che, a seguito dell'azione antropica, possono contenere sostanze organiche o inorganiche potenzialmente pericolose per la salute e per l'ambiente. 
 La verifica dei parametri di acque reflue è un'operazione importante per garantire la qualità delle acque e per prevenire danni all'ambiente. Tra parametri analitici da verificare, stabiliti dalla normativa vigente, i più comuni sono:
 pHBOD5CODAzoto totaleFosforo totaleMetalli pesantiMicrorganismi patogeni
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		| Controllo impianti di depurazione
 
 Il controllo delle acque reflue e dei fanghi degli impianti di depurazione è un'operazione importante per verificare l'efficacia degli impianti e per garantire la qualità delle acque reflue trattate. I controlli devono essere effettuati regolarmente, secondo le modalità stabilite dalla normativa vigente o dalle autorizzazioni allo scarico, generalmente all'interno dell'AUA (Autorizzazione Unica Ambientale).
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		| AMD Acque Meteoriche di Dilavamento
 
 L'acronimo AMD sta per Acque Meteoriche di Dilavamento e si riferisce alle acque piovane che, cadendo su superfici impermeabili (come strade, piazzali, parcheggi, tetti) di insediamenti civili, commerciali o industriali, scorrono su di esse trascinando con sé potenziali sostanze inquinanti (oli, idrocarburi, solidi sospesi, ecc.).
 L'utilità o, più correttamente, la necessità di gestione, trattamento e analisi delle AMD è fondamentale per diversi motivi, principalmente legati alla tutela ambientale e al rispetto della normativa vigente (in Italia, il D.Lgs. 152/2006 e le normative regionali).
 
 Prevenzione dell'Inquinamento
 Le prime acque meteoriche (chiamate acque di prima pioggia) sono le più contaminate, in quanto dilavano le superfici. Se scaricate direttamente nei corpi idrici ricettori (fiumi, laghi, mare) o nelle reti fognarie non adeguate, possono causare un significativo inquinamento.
 
 Trattamento
 Per questo motivo, la legge spesso impone la raccolta e il trattamento delle acque di prima pioggia. Questo trattamento avviene tipicamente tramite:
 
 Vasche di accumulo
 Per raccogliere i primi millimetri di pioggia (spesso i primi 5 mm), che sono i più inquinati.
 
 Impianti di disoleazione/separazione
 Per rimuovere oli, idrocarburi e solidi sedimentabili prima dello scarico finale.
 
 Gestione del Rischio Idraulico
 La raccolta delle AMD è anche importante per controllare la quantità d'acqua che defluisce in un breve periodo, prevenendo sovraccarichi delle reti fognarie e rischi idraulici come allagamenti, soprattutto nelle aree urbane.
 
 Riutilizzo
 In alcuni casi, le AMD meno contaminate o trattate possono essere riutilizzate, ad esempio, per scopi non potabili come l'irrigazione o lo scarico dei servizi igienici, contribuendo alla conservazione della risorsa idrica.
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		| Acque di prima e di seconda pioggia
 
 La gestione delle acque meteoriche si basa sulla distinzione tra acque di prima pioggia e acque di seconda pioggia, una classificazione cruciale per il controllo dell'inquinamento, specialmente in contesti urbani e industriali.
 La distinzione è fondamentale per le strategie di gestione delle acque reflue. Le analisi su entrambi i tipi di acque sono necessarie verificare la presenza e la concentrazione di inquinanti trasportati dalle meteoriche, definire i trattamenti più efficaci e sostenibili e garantire che lo scarico finale non comprometta la qualità delle acque superficiali e sotterranee, riducendo l'impatto ambientale delle attività produttive.
 
 Acque di Prima Pioggia
 Le acque di prima pioggia sono le precipitazioni iniziali che seguono un periodo di siccità. Sono potenzialmente le più inquinate perché, durante il deflusso, dilavano le superfici (come piazzali e strade) da inquinanti accumulati (polveri, oli, detriti, inquinanti atmosferici). Dato l'alto carico inquinante, la normativa ne prevede spesso la raccolta separata e il trattamento specifico prima dello scarico (ad esempio, tramite vasche di accumulo e disoleatori), al fine di proteggere i corpi idrici ricettori.
 
 Acque di Seconda Pioggia
 Le acque di seconda pioggia sono le precipitazioni successive alla fase iniziale (prima pioggia). Essendo le superfici già state in gran parte pulite dalla prima pioggia, queste acque presentano una concentrazione di contaminanti notevolmente inferiore rispetto alle prime. A meno di eventi prolungati o contaminazioni persistenti, il loro impatto ambientale è minore e possono, in molti casi, essere gestite con trattamenti semplificati o indirizzate direttamente allo scarico.
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		| Analisi su acque reflue
 
 Il laboratorio C.B.A. Chimica Biologia Ambiente effettua tutte le analisi su acque reflue necessarie per la accertare la conformità ai limiti di legge.
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    |  | AUA Autorizzazione Unica Ambientale |  |  Si tratta di un provvedimento amministrativo, introdotto dal D.P.R. n. 59 del 2013, che ha recepito la Direttiva 2008/1/CE sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento. L'AUA è rilasciata dal SUAP, lo Sportello Unico per le Attività Produttive, al soggetto che intende esercitare una delle attività soggette ad AUA. La domanda di AUA deve essere presentata al SUAP almeno 60 giorni prima dell'inizio dell'attività.
 
 Le attività soggette ad AUA sono quelle che possono avere un impatto significativo sull'ambiente, in particolare:
 attività industrialiattività di produzione e distribuzione di energiaattività di trattamento e smaltimento dei rifiutiattività di depurazione delle acque reflueattività di lavorazione e stoccaggio di sostanze pericolose
 L'AUA contiene le prescrizioni e i limiti necessari per garantire la compatibilità ambientale dell'attività che riguardano le emissioni in atmosfera (camini), le acque reflue (scarichi), le Acque Meteoriche di Dilavamento (AMD), i rifiuti, la sicurezza e l'uso delle risorse naturali.
 
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